I neonati pretermine, a causa dell’immaturità neurologica, respiratoria e oro-gastroenterica, sono spesso incapaci di alimentarsi per bocca in modo efficace. Tale difficoltà si manifesta con suzione poco sviluppata ed esauribile, deglutizione immatura, alterata coordinazione suzione-deglutizione-respirazione e presenza di disfunzioni sensomotorie. L’impossibilità di poter assumere un’alimentazione per bocca in modo adeguato, oltre ad impedire al piccolo di nutrirsi in modo naturale tramite il seno o il biberon, porta all’utilizzo talvolta molto prolungato del sondino naso-gastrico, ritarda il rientro a casa e prolunga lo stress famigliare. Inoltre, i problemi di alimentazione lasciati irrisolti, possono causare diverse problematiche riscontrabili in seguito con la crescita del bambino. Si possono infatti evidenziare rifiuto e selettività verso il cibo, crescita stentata e ritardo nello sviluppo di altri comportamenti oromotori come il babbling o “lallazione” (fase di acquisizione del linguaggio che precede la comparsa delle prime parole, durante la quale vengono sperimentati i suoni della lingua) e la produzione verbale.
Stimolazioni sensomotorie orali e periorali per ottimizzare l’alimentazione del pretermine: il ruolo del genitore e del professionista all’interno della TIN
Diversi Autori sottolineano quindi l’importanza di un’adeguata stimolazione sensomotoria orale e periorale, vale a dire l’esecuzione di delicati toccamenti e sfioramenti fatti con il dito, nella zona delle labbra e all’interno della bocca del bambino, in modo da ridurre i tempi di passaggio dall’alimentazione via sondino a quella per bocca. È importante che il programma di stimolazione preceda l’introduzione dell’alimentazione orale e quindi che venga eseguito quando il bambino è ancora alimentato esclusivamente con il sondino. In questo modo si riuscirebbe a favorire la maturazione delle capacità motorie orali prima che possano svilupparsi eventuali difficoltà di alimentazione.
In un’ ottica di care del neonato prematuro, con attenzione alla riduzione di stimoli che possano generare stress e instabilità, il PIOMI –Premature Infant Oral Motor Intervention, Lessen 2011 – sembra essere la stimolazione più adatta (per poter eseguire questo tipo di stimolazione, il professionista deve svolgere un training specifico con il quale ottenere il certificato abilitante).
Il metodo PIOMI prevede che vengano fornite stimolazioni (delicati sfioramenti e pressioni eseguiti col dito all’interno e intorno alla bocca del bambino) utili all’attivazione della contrazione muscolare, con l’obiettivo di migliorare la forza delle strutture orali e periorali (guance, labbra, gengive, lingua, palato) e quindi lo sviluppo delle vie afferenti neurali cerebrali coinvolte nell’alimentazione. La stimolazione ha una durata di 5 minuti totali e va eseguita una volta al giorno per 7 giorni consecutivi.
Gli studi che si sono focalizzati sul metodo PIOMI ne hanno dimostrato l’efficacia, evidenziando una riduzione di 5 giorni del tempo necessario al raggiungimento di una alimentazione orale completa, una riduzione di 3 giorni del tempo di ospedalizzazione.
Lo studio pilota
Questo studio pilota ha lo scopo di valutare se le stimolazioni possano essere eseguite dal genitore/caregiver, in modo da rispettare e rinforzare la vicinanza e il legame famigliare anche all’interno della Terapia Intensiva Neonatale in un’ ottica di umanizzazione delle cure. In questo modo i genitori potrebbero aiutare i propri bambini a sviluppare le competenze motorie orali necessarie ad un’efficacie alimentazione per bocca, riducendo il tempo di Os/gavage (tempo che intercorre tra l’introduzione dell’alimentazione orale mentre il bambino viene alimentato tramite sondino, e il raggiungimento di un’alimentazione completamente per bocca).